Le proposte attualmente realizzate per l’integrazione dei bambini con abilità diverse nel momento ludico, sono per lo più adattamenti di giochi classici o comunque realizzati per soggetti normodotati.
Troppo spesso il tutto si riduce ad interventi atti a garantire l’accessibilità degli spazi aggregativi, aspetto che, per quanto fondamentale, rappresenta solamente il primo stadio dei concetti di INTEGRAZIONE ed INCLUSIONE.

Ad una attenta analisi, i risultati ottenuti sono di frequente mediocri, in alcuni casi discutibili, sia sul piano della reale fruibilità da parte degli attori svantaggiati o con diverse abilità, sia sul piano dell’integrazione senza la quale, riteniamo, non si può ambire ad un reale e completo appagamento nel bambino.

Nella maggior parte dei casi, si rileva quindi un approccio a dir poco riduttivo, per una problematica che merita ben altra interpretazione.

Da questa constatazione ha avuto lo spunto una iniziativa totalmente nuova che mira a studiare strutture ludiche espressamente studiate e realizzate in funzione del bambino con diversi gradi di abilità, della sua integrazione con l’ambiente circostante e con i compagni di gioco normodotati.
Non più, quindi, attività ludiche per l’uno o per l’altro, bensì nuove strutture ambivalenti in grado di fornire, da una parte, stimoli scientificamente corretti, dall’altra, inedite e appaganti esperienze di gioco, avendo come scopo finale la totale inclusione nel momento ludico di tutti i bambini e ragazzi in età evolutiva e scolare.

Queste nuove soluzioni ricreative, pur avendo la possibilità di essere usufruite in postazioni singole o in piccoli gruppi in aree limitate, acquistano un senso più compiuto se poste all’interno dei “percorsi ludici inclusivi” entro i quali vengono concepite, dove trova una completa stimolazione la quasi totalità dei sensi e dove il gusto della scoperta e della novità ha la possibilità di un’ampia proiezione temporale.